DJI Mini 2

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DJI Mini 2

Avete mai sentito di quella famosa lamentela per cui “cavolacci! Ma perché, nel mondo, le cose più buone o divertenti sono sempre quelle che poi ti fanno male?!”  Beh, per il “Mavic Mini 2” (le virgolette sono d’obbligo poiché NON si chiama più Mavic) di casa DJI noi di GenialDrone pensiamo la stessa cosa: è un pericoloso oggetto del desiderio!

Pericoloso a causa delle sue prestazioni quasi da drone racer (MAI ci sentiremmo di essere d’accordo con la DJI che lo definisce il drone perfetto per i principianti) e per la mancanza di sensori anticollisione che aiuterebbero moltissimo a scongiurare eventuali impatti dovuti alla distrazione o imperizia del pilota..      Ma andiamo con ordine, il che è sempre la cosa migliore.

Ad un anno di distanza il gigante asiatico dei droni ha lanciato sul mercato una nuova versione di questa macchina volante di grande successo, cercando di migliorare diversi aspetti senza però cambiare il concetto alla base del prodotto.

DJI Mini 2 lascia momentaneamente il fortunato nome Mavic ma guadagna “l’OcuSync 2”, protocollo di trasmissione assolutamente migliore rispetto al precedente Wi-Fi e nel comparto video-fotografico aggiunge il 4K a 30fps. Noi ci siamo chiesti subito se sarebbero bastati questi elementi per rendere questo drone davvero migliore del precedente e non vedevamo l’ora di averlo fra le nostre adunche e sadiche mani per verificarlo!

DJI Mini 2 Fly More Combo, Ultraleggero e Pieghevole Drone Quadcopter, 3 Assi Gimbal con Camera 4K, Foto 12MP, 3 Batterie, Stazione di Ricarica, OcuSync 2.0 HD Trasmissione Video, Mavic Mini, Fly App
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Packaging, corpo macchina, prestazioni elettromeccaniche:

Ad un primo esame le differenze tra i questo ed il Mavic Mini precedente, sono davvero minime. A livello estetico si tratta, di fatto, esattamente dello stesso Drone, dimensionalmente e più o meno, anche di peso. La maison cinese aveva fatto un ottimo lavoro lo scorso anno; difficilmente migliorabile senza stravolgere completamente il progetto e dunque riuscire a implementare ancora la qualità costruttiva, i materiali e l’assemblaggio rimanendo sotto i 250 grammi e difatti vediamo che è stata un impresa durissima, considerando anche il costo ragionevole di questo stupendo insettone volante.

Quindi occorrerà soffermarsi maggiormente sui dettagli invece che dare giudizi troppo affrettati sull’intero drone.  Abbiamo scoperto così come DJI abbia comunque cercato di migliorare praticamente ogni aspetto “accessorio”.  Prima di tutto il packaging è diverso dal precedente: adesso possiamo contare su di un sistema di protezione del gimbal più robusto, in plastica di maggior spessore e che si aggancia meglio.

E’ presente inoltre, una specie di “cinghia” che mantiene chiuso il drone e blocca le eliche per il trasporto e, nel modello Combo, avremo pure una sacca per il trasporto (davvero ben fatta) con tutti gli accessori, drone compreso, che possono essere efficacemente alloggiati, rimanendo ancora spazio per lo smartphone, powerbank o altro.

Finalmente, poi, troviamo una alla porta C-Type sul drone e sul telecomando che ci permetterà anche la ricarica da una Powerbank sia per il sistema di batterie del pacchetto combo, che per la batteria inserita direttamente dentro al drone.  Del sistema, l’unica cosa che a noi non è piaciuta, è il fatto che sia la porta C-Type che lo slot per la MicroSD non siano protette o chiuse in alcun modo ma esposte “agli elementi”; non crediamo che un qualche tipo di guarnizione in gomma o coperchietto avrebbe incrementato il peso!

I cavi di alimentazione dei rotori sono ora isolati meglio, con una ricopertura che sembra più spessa e robusta e il Gimbal monta ora una fotocamera in grado di arrivare al 4K a 30fps, contro il 2.7K dello scorso anno (sensore 1/2,3” CMOS, da 12MP).

Un altro cambiamento importante riguarda tutto quello che permette e controlla il volo. La DJI ha infatti cambiato i 4 motori precedenti, utilizzando nuovi brushless che permettono di avere una maggiore prontezza e velocità di rotazione (ma anche un pò più di rumore).

Diciamo che ora in modalità Sport si superano i 16m/s in volo orizzontale e i 5m/s in quello verticale; vola anche più in alto rispetto al modello precedente nonostante lo abbiano equipaggiato con una batteria meno capiente (2250mAh vs 2400mAh). I nuovi motori brushless, essendo più potenti, permettono dunque al drone di volare con vento più sostenuto e fino a 25 nodi (cosa che comunque NOI vi sconsigliamo).

Come abbiamo visto, ora il nuovo Mini è equipaggiato col sistema operativo OcuSync 2.0, Mini 2 e, per quanto riguarda le potenzialità di volo, non ha quasi nulla a che fare con il precedente Mavic Mini: supera anche l’Air 2 e si avvicina di molto ai modelli Pro che costano circa il triplo.

Con test reali da noi effettuati, il vantaggio che si ha rispetto al modello dello scorso anno è di oltre 3 volte per la distanza massima raggiungibile. Noi abbiamo superato i 3.6 Km dal punto di decollo, con ancora 3 tacche su 5 di segnale e con il 55% di batteria rimanente.

In altezza inoltre si ha un incremento del doppio rispetto al Mavic e con un tetto massimo, reale, fissato a 500 metri. Valori davvero incredibili se teniamo in considerazione dimensione e pesi di questo Mini 2;  dati che non hanno eguali nell’attuale panorama “Droni sotto i 250 grammi” e che dimostrano quanto il Know How di DJI sia assolutamente inarrivabile per qualunque altro produttore in questo periodo.

N.B. noi, come sempre, riportiamo questi dati per amore del test scientifico e della verità ma come sempre vi sconsigliamo di far volare qualsivoglia drone a demenziali distanze o altezze, nelle quali il drone diventa quasi un puntino invisibile e diminuiscono drasticamente le possibilità di controllarlo e scongiurare incidenti. Non commettete imprudenze!!!

Autonomia:

Per quanto riguarda la voce autonomia, il discorso è un po’ più complesso da descrivere con assoluta certezza di dati. Se utilizzare il drone in modalità “Cinema”, ovvero nella condizione migliore per registrare e dove i motori sono poco sollecitati e ogni movimento è più fluido, lento e non brusco, riuscirete a far stare in aria il Mini per circa 25 minuti. (In realtà potreste arrivare anche a circa 28 se decideste di ignorare i vari alert e il “bip” continuo che vi consiglia disperatamente di atterrare).

In modalità “Sport” invece le cose cambiano sensibilmente: portando al massimo la velocità dei rotori, ben difficilmente arriverete oltre ai 20 minuti prima di essere costretti ad effettuare l’atterraggio. Nel test per massima distanza noi abbiamo percorso un totale di 7.5 KM tra andata e ritorno e con circa il 15% di residuo di batteria.

Questi margini sono comunque necessari e li dovreste tenere sempre in considerazione per due motivi: il primo, perchè non potete sapere la forza del vento che troverete al rientro; il secondo perchè il drone, comunque, ad un certo punto farà di tutto per atterrare e, se avrete commesso la cazzatona di portarlo a volare sul mare o su un lago in condizioni di scarsa carica della batteria, lui penserà che l’acqua sia un normalissimo elemento solido su cui appoggiarsi e voi direte addio al vostro drone con un bel funerale vikingo!

Comunque, una cosa positiva, sopratutto se comprate l’ottimo pacchetto Combo, è che le batterie si ricaricano anche con il Powerbank all’interno dell’alloggiamento proprietario; quindi potrete effettuare circa 4 voli completi in quanto la ricarica di una singola batteria impiega circa 1 ora, che è il tempo in cui ne scaricherete altre 2.   Ottimo.

Radiocomando:

Qui molti, di fronte alle sue nuove e differenti dimensioni, arriccerebbero un po’ il naso poiché è più grosso di circa il doppio del modello precedente ma noi di GenialDrone, che siamo principalmente vecchi modellisti ed aeromodellisti abbiamo sempre maggiormente nel cuore i radiocomandi classici e anche se quello del Mini è ora diventato un po’ più scomodo per i globetrotters, noi gli vogliam bene ugualmente!

Dobbiamo comunque ricordare che un radiocomando di maggiori dimensioni ha anche parecchi vantaggi: in mano è certamente più comodo e stabile, i vari controlli si gestiscono meglio con le dita poichè raggiungono perfettamente la posizione delle varie leve (in volo useremo sempre 3 controlli considerando anche l’angolazione del gimbal)

Ottimo è pure l’alloggiamento per gli smartphone: non solo la consolle è molto grande e permette di arrivare ad oltre 7 pollici ma è davvero ben realizzata e pure robustissima; altra nota positiva è che il cavetto per la connessione con lo smartphone è alloggiato all’interno del radiocomando e rende così impossibile sia la perdita dello stesso, sia la disconnessione durante il volo.

Sicurezza:

Qui le note sono sicuramente dolenti: la DJI, per differenziare (giustamente) la sua gamma di droni, ha fissato dei paletti che per ora non intende rimuovere, quindi il nuovo Mini 2 non ha infatti alcun sensore, (esattamente come il modello precedente, del resto). Questo rende il Drone adatto solo a persone in grado di controllarlo perfettamente e con esperienza viste le altissime prestazioni poiché non c’è proprio alcun modo per impedire che il drone si schianti contro un muro, albero, cavo, palo, scogliera  (o peggio, essere vivente!) e qualunque altro ostacolo che si troverà davanti, dietro o di lato.

Altro che “il miglior drone per i principianti” come recita la pubblicità della DJI!! Non lo è affatto; per prestazioni, costo e sofisticazione del gruppo videofotografico.   L’assenza di sensori, assieme al processore meno potente rispetto ai modelli “Pro”, non permettono al Mini 2 di avere il tracking degli oggetti e delle persone. In pratica non sarà dunque possibile usare la diffusa e tanto apprezzata funzionalità di “Follow Me” che renderebbe questa macchina un vero e proprio oggetto dei desideri di chiunque, professionisti compresi.

Comparto video-fotografico:

Diamo atto a DJI che i 4K a 30fps sono stati riportati sulla scheda tecnica ed effettivamente il drone registra a questa risoluzione. Il “problema” è che, rispetto alla versione precedente, il miglioramento qualitativo è secondo noi abbastanza limitato.

Con questo non vogliamo assolutamente affermare che i video siano di scarsa qualità, tutt’altro, poiché non esiste nulla di paragonabile in commercio considerando peso, dimensioni e prezzo ma noi ci saremmo aspettati qualcosina in più (facilmente raggiungibile) soprattutto nelle classiche condizioni di ripresa difficili che con un drone si affrontano spessissimo.

Se infatti di giorno, in pieno sole e conseguente illuminazione, col sole alle spalle i video saranno fantastici, nel momento in cui volerete contro sole o lateralmente ad esso e magari avrete un promontorio gettante ombra davanti, degli elementi poco definiti o ancora un angolazione particolare, le aberrazioni emergono.

Se poi a tutto ciò aggiungiamo il fatto che il sensore che equipaggia il Mini 2 è piccoletto, vedremo che il miglioramento qualitativo diventa limitato: se per quanto riguarda i video comunque la qualità è molto alta in generale, sulle foto si arriva giusto alla sufficienza di giorno ma nulla in più; fortunatamente il DNG permette di lavorare in post produzione e potremo migliorare, anche di moltissimo, il risultato degli scatti.

Consigli:

Il nuovo Mini-2 è un fantastico drone e lo è pure di più nel pacchetto combo, (costa circa 100 euro in più) che vi consigliamo perchè vista la dimensione del telecomando e la distanza che può percorrere il Drone, sarebbe utilissimo il supporto di altre batterie per godersi realmente il prodotto, però:

Sebbene i miglioramenti rispetto al modello precedente siano evidenti, con meno di 300€ si acquista ancora il modello 2019 che, pur avendo 1Km di portata massima e 250 metri in altezza, supera comunque abbondantemente i limiti di legge, il 1080p a 60fps è comunque supportato e il compromesso è OTTIMO poiché se consideriamo che sono entrambi droni che andrebbero usati “a vista” e nei limiti di 150m e 70m in altezza, non è certo sbagliato valutare ancora il precedente modello Mavic Mini, soprattutto se troverete offerte particolari.  A voi la scelta alla luce dei nostri dati..


PRO:

  • OCUSYNC 2.0;
  • PESO 249G;
  • DINAMICA IN VOLO E VELOCITA’;
  • QUALITA’ RADIOCOMANDO.

CONT:

  • MICRO-SD E TYPE-C ESPOSTI AGLI ELEMENTI;
  • ASSENZA SENSORI DI COLLISIONE;
  • PREZZO PIU’ALTO DI 100€ PER IL PACCHETTO COMBO.

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