DJI Mavic Pro è un drone assolutamente unico sul pur ampio mercato attuale dei droni; è senza alcun dubbio e riconosciuto da quasi tutti gli esperti ed appassionati, semplicemente uno dei migliori droni al mondo, se non il migliore in assoluto viste le sue fantastiche caratteristiche! DJI Mavic Pro è un vero concentrato di alta tecnologia. Un drone compattissimo, leggero e con una comodissima struttura ripiegabile, ma al contempo completissimo di tutto ciò che oggi si possa desiderare di un drone, e tanto di più. Lo chassis centrale è disegnato e realizzato in modo davvero robusto, e ingloba perfettamente la generosa batteria removibile e anche numerosissimi sensori appositamente allocati sia nella parte anteriore del drone che in quella sottostante e che contribuiscono ad effettuare voli sicuri e precisissimi.
Come abbiamo già detto, Il Mavic Pro è completamente ripiegabile in quasi tutta la sua struttura; ripiegarlo è poi operazione semplicissima ed a parte forse le eliche, è davvero difficile pensare a contenitori non in grado di ospitarlo poiché lo si potrebbe tranquillamente infilare sotto un giubbotto o in qualsiasi zainetto. Eppure nessuno si potrebbe permettere di sottovalutarlo nonostante le sue compatte dimensioni: DJI Mavic Pro non arriva ai 750 grammi di peso, e a molti potrebbe persino sembrare quasi un drone giocattolo ma qui si parla di un drone in grado di arrivare quasi a 70 Km/h con la modalità “Sport”, ad una distanza di più di 4 Km dal suo pilota
Ma veniamo ora ad analizzare la forse più importante funzione dei droni professionale: il settore VIDEO. La fotocamera è installata su un gimbal a 3 assi, con una stabilizzazione che rarissimamente potrà suscitare insoddisfazioni, anche coi più bruschi movimenti e cambi di direzione il drone è una roccia e ci darà la sensazione di avere un treppiedi fotografico sospeso in aria!!!!
Il pitch, (il movimento che si può fare compiere alla videocamera), varia tra -90°, quando la punta tutta verso il basso, e +30°, inclinandola verso l’alto rispetto alla posizione del drone. La videocamera montata sul Mavic Pro non è di tipo rimovibile, ed effettua registrazioni video fino in 4K a 30 frame al secondo e foto a 12 megapixel in 4:3 (4.000 x 3.000 pixel).
Il sensore ha dimensioni piuttosto compatte (1/2,3”), un rapporto focale f/2.2, ed un campo visivo (non troppo ampio), di 78,8°. Come abbiamo già visto, la fotocamera è fissa ma la caratteristica è ampiamente compensata sia dall’alta qualità di quest’ultima, e dalla eccezionale integrazione che ne deriva, che ci permette di controllare a grande distanza non solo il drone, ma anche tutte le impostazioni della videocamera stessa, variando l’ISO, l’esposizione, i tempi, e molti altri parametri compreso lo zoom digitale, in modo da permettere di realizzare sempre la posa o il video desiderato senza sbavature..
Queste le modalità di scatto della fotocamera di bordo:
- Single shot
- Burst shooting: 3/5/7 frames
- Auto Exposure Bracketing (AEB): 3/5 ad intervalli di 0,7
- Time lapse
Per quanto riguarda il comparto registrazione video, queste sono le caratteristiche:
- C4K: 4096×2160 24p
- 4K: 3840×2160 24/25/30p
- 7K: 2720×1530 24/25/30p
- FHD: 1920×1080 24/25/30/48/50/60/96p
- HD: 1280×720 24/25/30/48/50/60/120p
con bitrate massimo di 60 Mbps. Il salvataggio dati avviene su micro-SD: DJI dichiara massimo 64 GB, con pre-requisito di classe 10 o UHS-1 per la velocità di scrittura e lettura.
Passiamo ora al settore controllo del drone..
IL telecomando del Mavic Pro è completamente diverso di quello dei Phantom. Questo del Mavic è davvero compatto e come il drone stesso è ripiegabile in ogni sua parte, in basso è dotato di due supporti in grado di ancorare al suo interno qualsiasi smartphone sul mercato .
Gli sticks di controllo sono molto precisi e robusti ma sono progettati anche per essere rimossi con grande facilità. Sulla parte anteriore è posizionato un secondo pad direzionale, utile per controllare la videocamera di bordo, e sul lato delle antenne sono posizionati i pulsanti per registrare video e foto e per far muovere la videocamera.
Sul retro del telecomando ci sono altri due tasti programmabili dall’utente. Insomma, a portata di mano avrete tutti i controlli necessari al pilotaggio e alle riprese video ad un peso (smartphone escluso) di soli 310 grammi! Il telecomando opera nella banda dei 2,4 – 2,483 GHz e in linea d’aria ha una portata di controllo di circa 4 Km ed è equipaggiato con una batteria da 2.970 mAh, in grado di gestire 3-4 voli, a seconda dell’utilizzo.
La ricarica avviene tramite il connettore micro USB presente sul fianco del controller e nel quale dovremo inserire una delle due mini-prolunghe in dotazione per collegarvi un iPhone o uno smartphone Android con micro USB a sua volta, .
Proprio la semplicità di ricarica è davvero molto apprezzata, a differenza della serie Phantom che usava invece il medesimo caricabatterie di casa DJI sia per il drone che per il telecomando.
Il telecomando del Mavic ha un suo schermo, sul quale vengono visualizzate moltissime informazioni utili ma un altro aspetto fondamentale del controllo è l’app “DJI GO”, che si rivela assolutamente di MOLTO superiore a tutte le altre, e che ha perfette prestazioni anche su Android nonostante che in passato la DJL aveva mostrato di preferire nettamente la piattaforma Apple I-Phone.
Tramite l’app potremo quindi avere il live view dalla videocamera di bordo del Mavic Pro (la risoluzione in questo caso viene ridotta a 720p@30fps, con una latenza che dovrebbe essere di appena 160-170ms) con visione più che realistica. Lo streaming è poi sempre molto fluido e completamente affidabile.
COME VOLA IL MAVIC?
DJI Mavic Pro è divertentissimo!. Se si era più che soddisfatti dalle prestazioni dei Phantom, con questo drone il divertimento RADDOPPIA e si deve fare attenzione a non farsi prendere la mano poiché questi droni non sono giocattoli e raggiungono delle prestazioni elevatissime e che devono essere gestite “cum grano salis”!
Rispetto quindi ai droni serie Phantom ed a dispetto delle sue compatte dimensioni, il Mavic Pro si rivela molto manovrabile a TUTTE le quote, anche a quelle basse, laddove il Phantom 3 un minimo invece non era sempre a suo agio.
Con questo drone si raggiunge immediatamente una eccezionale ed inaspettata familiarità di utilizzo, anche se, riuscire ad averne padronanza completamente in tutte le sue molteplici funzioni è un’altra cosa!!…..
A tal proposito, come sempre, è presente anche una “modalità principiante”, che limita di molto altezza e distanza del drone; una funzione che sarà ovviamente ignorata dai piloti esperti ma utilissima per la maggior parte degli utenti del drone.
Sia il decollo che l’atterraggio sono davvero ottimi e sicuri: il Mavic raggiunge la quota desiderata con ottima velocità e senza la minima indecisione, e scende di quota ancora velocemente pur anche se non con la stessa velocità della salita e compensa sempre ottimamente le eventuali turbolenze generate dalle sue stesse potenti eliche. La sua stabilità è poi davvero ECCEZIONALE.
Un piccolo “neo” del Mavic è però inerente alla sua stessa peculiarità principale e cioè la sua stessa facile ripiegabilità: non ha grandi e stabili basi di appoggio come i Phantom, quindi si dovrà prestare maggiore attenzione al luogo di partenza e soprattutto di atterraggio cioè che non presenti asperità importanti e sia abbastanza ovviamente abbastanza grande e “piatto” da ospitare il drone senza complicazioni.
Mavic Pro, come abbiamo già visto, è anche dotato di sensori (sulla parte frontale), che impediscono eventuali collisioni con ostacoli posti davanti al drone: una volta individuato il pericolo, non andrà più in avanti nemmeno provando a forzarlo! Questi sensori non sono presenti sulla parte superiore del Mavic e nemmeno su quella inferiore poiché meno utili da quelle parti, dove però ce ne sono altri che “fotografano” il punto di partenza, in modo da permettere un sicuro “ritorno a casa” nel punto preciso del decollo.
Fra le tantissime modalità, si deve senz’altro segnalare la possibilità di effettuare “air selfie” con un semplicissimo movimento delle braccia ma anche il tracking cioè l’inseguimento di un soggetto selezionato: selezionandolo manualmente nell’interfaccia dell’applicazione, una persona o una cosa (ad esempio un’automobile), il drone cercherà di mantenerlo sempre al centro dell’inquadratura.
La cosa funziona bene con soggetti di buone dimensioni come appunto un’auto, ma non altrettanto bene con altri tipi di soggetti in movimento come ad esempio le persone, le quali dovranno necessariamenti muoversi in maniera non troppo rapida e “guardando” il nostro insettone volante in maniera da fargli seguire correttamente i soggetti precedentemente posti in tracking.
Per realizzare riprese cinematografiche è poi molto utile il “terrain flow”, che mantiene opportunamente il drone ad un’altezza prefissata da terra sfruttando i sensori di bordo del drone, in modo, ad esempio, da superare senza problemi una collina/montagna e riprendere un panorama mozzafiato!.
È inoltre possibile impostare poi varie modalità di navigazione, da quella che lo fa rimanere attorno ad un punto di nostro interesse, alla possibilità di impostare dei punti fissi da seguire, passando per “geofence” e “tap to fly”–
L’autonomia del DJL Mavic Pro è più o meno in linea con i modelli della serie Phantom, e quindi si assesta sui 20-25 minuti di volo circa o a seconda dell’utilizzo. Non è tantissimo in termini assoluti, ma con la batteria da 3.830 mAh, (ricaricabile in un’ora) non è che si potesse sperare in qualcosa di più elevato.